I“Racconti a tutta birra” sono stati scritti, in occasione dell’Oktoberfest, dagli studenti del corso di Narrativa di 1 livello di StudioStorie: un manipolo di valorosi scrittori, ispirati dalle fragranze delle migliori bevande al luppolo, rendono omaggio alla birra con un racconto ciascuno.
I racconti, uno al giorno, sono pubblicati su www.oktoberfestgenova.com, su www.studiostorie.com e sulle rispettive pagine faceboook.
«Lo spirito della festa», di Silvia Dini
Gösser fissa negli occhi il dottor Scott Adler. La sua espressione è indecifrabile.
– Caro Scotti, – una pausa per passare lo stecchino all’altro lato della bocca – cosa ci combini? Non ci siamo proprio. Avevi promesso un mare d’oro e invece… – indica con un gesto circolare il laboratorio – Niente, un altro buco nell’acqua. Lo sai cosa succede se continui così?
Lo scienziato annuisce con la testa. Trema. Il volto pallido, la fronte sudata, poi parla.
– Signori, forse non comprendete la situazione. – tenta una difesa razionale – Cerco di spiegarmi meglio. Le attrezzature sono indiscutibilmente le migliori, certo, ma sono sorti problemi imprevisti. In primis è proprio l’acqua medesima… meno pura di quanto dichiarato dalle autorità locali. Quindi ho necessità di ricominciare e di tarare il procedimento ancora una volta…
Gösser, un indice sulla bocca, lo interrompe.
– Hai sette giorni da oggi. Quando torniamo facci trovare tutto pronto. Altrimenti…
Esce seguito dal fratello Luther che, prima di sparire, sogghigna e solleva un lembo della giacca per mostrare l’arma nella cintura.
– Niente scherzi, herr doktor, se ci tiene alla vita della sua fidanzata.
Rimasto solo, Scott si accascia su una sedia come un sacco vuoto. Un piccolo terrier gli si avvicina e scodinzola in cerca di attenzioni.
– Che idiota a chiedere quel prestito, eh, Brew? – lo accarezza Scott – Doveva essere un nuovo inizio e invece ha rovinato la mia famiglia… Eppure ci sono vicino, lo sento! Se solo riuscissi a sistemare la fase di avvio… Mi manca l’elemento di input capace di attivare la reazione giusta… ma tu sei qui solo per il tuo biscotto, vero?
Si avvicina a una stampante 3D, una grossa cassa con tre lati trasparenti e, in alto, un groviglio di fili e tubicini che sembrano la calotta di una sedia elettrica. Lo scienziato sfiora il touch screen, il macchinario si anima in un turbine di luce e fumo e, poco dopo, si spegne: sul ripiano è apparso un biscotto. Scotti lo prende e lo annusa.
– Tieni. Odore e forma ricordano quello vero, quindi per te è come uno vero.
Lancia il biscotto al cane, che lo acchiappa al volo e corre felice nella cuccia.
– Sono stati sufficienti due elementi base. Fosse sempre così semplice… – si mette una mano sulla fronte, colpito da un’intuizione – Invece sì, è semplice! Perché non ci ho pensato prima?
Scott, rosso in volto, si rimette al lavoro sulla macchina con uno strano sorriso.
Una settimana dopo, nel laboratorio, i fratelli Gösser osservano gelidi Scott che, in apparenza sicuro di sé, con gesti misurati, siede davanti a una tastiera musicale connessa alla stampante 3D. Attacca ad eseguire Ein Prosit, ein Prosit, Der Gemütlichkeit.
– Scotti, non siamo qui per ballare. Ci prendi in giro?
Luther estrae la pistola e la gira tra le mani come per osservarla nei dettagli. S’interrompono per guardare la macchina che vibra sempre di più, tanto che pare sul punto di esplodere. Dopo qualche minuto si spegne. Sul ripiano è apparso un glaskrug, boccale di vetro pieno di liquido oro sovrastato da schiuma profumata.
– Eccovi una pregiata Spaten riprodotta in laboratorio. – sorride Scott – Assaggiatela. L’ingrediente essenziale è lo spirito della festa, capace di trasformare semplici molecole in un prodotto di qualità.
Bevono a turno.
– E Bravo Scotti, ci sei riuscito! Lo dicevano in giro che eri il migliore. Forse un po’ sfigato, ma intelligente.
Gösser pulisce la schiuma dalle labbra e passa il boccale a Luther.
– Con questa macchina facciamo il grano, recuperiamo quello che ti abbiamo prestato, la tua fidanzata se ne torna a casa e siamo tutti felici e contenti – sorride e assesta qualche pacca sulle spalle a Scott, che sussulta.
– Scott! Scott! Tirati su! – Ester lo scuote – Amore, stai bene? L’ultima pinta ti ha proprio messo KO…
Lo scienziato si riprende e si guarda attorno: Ester, gli amici, la festa, la birra. Tutto vero. Si rilassa, nell’atmosfera fresca e ambrata del pub, mentre la band attacca Trink, trink, Bruderlein trink, Lass doch die Sorgen zu Haus.
Scott si unisce al coro, ondeggia a braccetto con gli altri senza pensare alle preoccupazioni, all’esigenza di soldi per i suoi progetti.
– Una serata da sogno… – bisbiglia in un orecchio a Ester, che lo ricambia con un bacio.
L’occhio gli cade su Brew, sbucato da sotto il tavolo con un biscotto tra i denti: dove diavolo l’ha preso?, mormora Scott.